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Fluibron Soluzione da Nebulizzare - Flacone 40 ml
Fluibron Soluzione da Nebulizzare è utile nel trattamento delle affezioni respiratorie acute caratterizzate da ipersecrezione densa e vischiosa.
Fluibron 0,75% Ambroxolo Cloridrato Soluzione per Aerosol - Bugiardino
Cos'è Fluibron Soluzione da Nebulizzare:
Fluibron Soluzione da Nebulizzare è un farmaco da banco utile nel trattamento delle affezioni respiratorie acute caratterizzate da ipers ecrezione densa e vischiosa.
Cosa contiene Fluibron Soluzione da Nebulizzare
Principio attivo: Ambroxolo cloridrato.
Eccipienti: sodio cloruro, metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato, acqua depurata.
Indicazioni terapeutiche:
Trattamento delle affezioni respiratorie acute caratterizzate da ipersecrezione densa e vischiosa.
Controindicazioni:
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati
Gravi alterazioni epatiche e/o renali.
Popolazione pediatrica: il medicinale è controindicato nei bambini di età inferiore ai 2 anni.
Posologia:
Adulti e bambini di età superiore a cinque anni: 2-3 ml, 1-2 volte al giorno.
Bambini di età dai due ai cinque anni: 2 ml, 1-2 volte al giorno.
La soluzione può essere somministrata mediante i normali apparecchi per aerosolterapia.
Può essere anche diluita in acqua distillata nel rapporto 1:1.
Avvertenze:
I mucolitici possono indurre ostruzione bronchiale nei bambini di età inferiore ai 2 anni.
Infatti la capacità di drenaggio del muco bronchiale è limitata in questa fascia d'età, a causa delle caratteristiche fisiologiche delle vie respiratorie.
Essi non devono quindi essere usati nei bambini di età inferiore ai 2 anni.
Il medicinale deve essere somministrato con cautela nei pazienti portatori di ulcera peptica.
Sono stati segnalati casi estremamente rari di gravi lesioni cutanee quali la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (TEN) in associazione temporanea con la somministrazione di espettoranti come ambroxolo cloridrato.
La maggior parte di questi casi può essere spiegata dalla gravità della malattia sottostante del paziente e/o dalla terapia concomitante.
Inoltre, durante la fase iniziale della sindrome di Stevens-Johnson o della TEN, i pazienti potrebbero accusare prodromi simil-influenzali aspecifici come febbre, dolori muscolari, rinite, tosse e mal di gola.
A causa di questi fuorvianti prodromi simil-influenzali aspecifici, è possibile che venga instaurato un trattamento sintomatico con medicinali per la tosse e il raffreddore.
Pertanto, se dovessero manifestarsi nuove lesioni della cute o delle mucose, è necessario consultare immediatamente il medico e interrompere precauzionalmente il trattamento con ambroxolo cloridrato.
In presenza di insufficienza renale lieve o moderata, il medicinale deve essere usato solo dopo un consulto medico.
Come per qualsiasi medicinale con metabolismo epatico seguito da eliminazione renale, in caso di insufficienza renale grave può verificarsi un accumulo dei metaboliti di ambroxolo generati nel fegato.
Popolazione pediatrica: non è previsto l'uso nei bambini per i quali si rimanda ad altre formulazioni.
Interazioni:
A seguito della somministrazione di ambroxolo le concentrazioni di antibiotici (amoxicillina, cefuroxima, eritromicina) nelle secrezioni broncopolmonari e nella saliva risultano incrementate.
Non sono state osservate interazioni con altri medicinali.
Effetti indesiderati:
Alle dosi consigliate il medicinale è normalmente ben tollerato.
Durante la terapia con ambroxolo cloridrato sono stati osservati gli effetti indesiderati di seguito riportati, con le frequenze: molto comune ( >=1/10); comune (>=1/100 e <1/10) non comune (>=1/1.000 e <1/100); raro (>=1/10.000 e <1/1.000); molto raro (<1/10.000); noto non nota.
Patologie del Sistema Immunitario. Non nota: reazioni di ipersensibilità quali edema, angioedema, orticaria, prurito, rash cutaneo, eritema.
Patologie del sistema nervoso. Comune: disgeusia (ad es. alterazione del senso del gusto); rara: cefalea.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: ipoestesia del cavo orale e della faringe; non nota: ostruzione bronchiale.
Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: vomito, diarrea, dispepsia e dolori addominali, secchezza della bocca; non nota: gola secca.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento:
Ambroxolo cloridrato attraversa la barriera placentare.
Studi sugli animali non hanno evidenziato effetti nocivi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale.
Gli studi clinici e la vasta esperienza clinica dopo la ventottesima settimana di gravidanza non ha mostrato alcuna evidenza di effetti nocivi sul feto.
Tuttavia, si raccomanda di osservare le precauzioni consuete in merito all'uso di medicinali durante la gravidanza.
In particolare durante il primo trimestre, l'uso del medicinale non è raccomandato.
Ambroxolo cloridrato è secreto nel latte materno.
Sebbene non siano previsti effetti indesiderati sui lattanti, l'uso del farmaco non è raccomandato nelle madri che allattano.
Formato:
Flacone da 40 ml.