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Euchessina C.M. - 18 Compresse
Euchessina C.M. Compresse è utile nel trattamento di breve durata della stitichezza occasionale.
Euchessina C.M. in compresse - Bugiardino
Cos'è Euchessina C.M.:
Euchessina C.M. Compresse è un farmaco da banco utile nel trattamento di breve durata della stitichezza occasionale.
Cosa contiene Euchessina C.M.:
Principio attivo: Sodio picosolfato.
Eccipienti: sorbitolo, cacao, gomma arabica, magnesio stearato.
Indicazioni terapeutiche:
Trattamento di breve durata della stitichezza occasionale.
Controindicazioni:
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; i lassativi sono controindicati nei soggetti con dolore addominale acuto o di origine sconosciuta, nausea o vomito, ostruzione o stenosi intestinale o delle vie biliari, ileo paralitico, infiammazione acuta del tratto gastrointestinale, sanguinamento rettale di origine sconosciuta, grave stato di disidratazione, calcolosi biliare, insufficienza epatica, nei pazienti con condizioni addominali acute come appendicite e gravi dolori addominali associati a nausea e vomito che possono essere segni indicativi di gravi condizioni; controindicato in età pediatrica; controindicato durante la gravidanza e l'allattamento; il medicinale non è controindicato per i soggetti affetti da malattia celiaca.
Posologia:
Adulti: da 1 a 2 compresse.
Bambini (al di sopra dei 3 anni): da mezza a 1 compressa.
Le compresse sono divisibili per facilitare l'assunzione di dosi rifratte.
La dose corretta del lassativo è quella minima sufficiente a produrre una facile evacuazione di feci soffici.
E' consigliabile usare inizialmente la dose minima prevista.
Quando necessario, la dose può essere poi aumentata, ma senza mai superare quella massima indicata.
Assumere preferibilmente la sera.
I lassativi devono essere usati il meno frequentemente possibile e per non più di sette giorni.
L'uso per periodi di tempo maggiori richiede la prescrizione del medico dopo adeguata valutazione del singolo caso.
Ingerire insieme ad una adeguata quantità di acqua (un bicchiere abbondante).
Una dieta ricca di liquidi favorisce l'effetto del medicinale.
Avvertenze:
L'abuso di lassativi (uso frequente o prolungato o con dosi eccessive), può causare diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) e altri fattori nutritivi essenzi ali.
Nei casi più gravi è possibile l'insorgenza di disidratazione o ipopotassiemia la quale può determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi. L'abuso di lassativi, specialmente quelli di contatto (lassativi stimolanti), può causare dipendenza (e, quindi, possibile necessità di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale). Il trattamento della stitichezza cronica o ricorrente richiede sempre l'intervento del medico per la diagnosi , la prescrizione dei farmaci e la sorveglianza nel corso della terapia.
Prestare attenzione quando la necessità del lassativo deriva da un improvviso cambiamento delle precedenti abitudini intestinali (frequenza e caratteristiche delle evacuazioni) che duri da più di due settimane o quando l'uso del lassativo non riesce a produrre effetti.
I pazienti con rari problemi di origine ereditaria di intolleranza al fruttosio non devono assumere il medicinale a causa della presenza del sorbitolo.
E' inoltre opportuno che i soggetti anziani o in non buone condizioni di salute consultino il medico prima di usare il medicinale.
Sono stati riportati casi di capogiri e/o sincope in pazienti che hanno assunto sodio picosolfato.
I dati disponibili su questi casi suggeriscono che gli eventi potrebbero essere correlati a sincope da defecazione (o sincope attribuibile allo sforzo evacuativo), oppure ad una risposta vasovagale al dolore addominale correlato alla costipazione, e non necessariamente all'assunzione del sodio picosolfato stesso.
Interazioni:
I lassativi possono ridurre il tempo di permanenza nell'intestino, e quindi l'assorbimento, di altri farmaci somministrati contemporaneamente per via orale.
Evitare quindi di ingerire contemporaneamente lassativi ed altri farmaci: dopo aver preso un medicinale lasciare trascorrere un intervallo di almeno 2 ore prima di prendere il lassativo.
Il latte o gli antiacidi possono modificare l'effetto del medicinale; lasciare trascorrere un intervallo di almeno un'ora prima di prendere il lassativo.
L'uso continuato del medicinale potrebbe aumentare la risposta dei pazienti agli anticoagulanti orali e modificare la tolleranza al glucosio.
L'assunzione concomitante di diuretici o adrenocorticosteroidi e di dosi eccessive di farmaco può comportare un aumento del rischio di squilibrio elettrolitico.
Tale squilibrio, a sua volta, può com portare un aumento della sensibilità ai glicosidi cardioattivi.
La somministrazione concomitante di antibiotici può ridurre l'effetto lassativo del farmaco.
Effetti indesiderati:
Come tutti i medicinali, il prodotto può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Le reazioni avverse sono di seguito elencate per classificazione per sistemi e organi e per frequenza, secondo le seguenti categorie: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>=1/10.0 00, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota.
Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilità, edema angioneurotico e reazioni cutanee.
Patologie del sistema nervoso. Non comune: capogiri; non nota: sincope. I fenomeni di capogiri e sincope che si verificano dopo l'assunzione di sodio picosolfato sembrano attribuibili ad una risposta vasovagale (conseguente, per esempio, al dolore addominale o all'evacuazione delle feci).
Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea; comune: crampi addominali, dolore addominale e fastidio addominale; non comune: vomito, nausea. Occasionalmente: dolori crampiformi isolati o coliche addominali, più frequenti nei casi di stitichezza grave.
Gravidanza e allattamento:
Non esistono studi adeguati e ben controllati sull'uso del medicinale in gravidanza o nell'allattamento.
Pertanto il medicinale deve essere usato solo in caso di necessità, dopo aver valutato il beneficio atteso per la madre in rapporto al possibile rischio per il feto o per il lattante.
L'informazione sulla escrezione del sodio picosolfato nel latte umano o animale è insufficiente.
Il rischio per il lattante non può essere escluso.
La decisione di continuare/interrompere l'allattamento al seno o di continuare/interrompere la terapia con il farmaco, deve essere presa dopo aver tenuto conto del beneficio dell'allattamento al seno per il bambino ed il beneficio della terapia con il medicinale per la donna.
Formato:
Confezione da 18 compresse.