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Buscofokus 200 mg - 20 Compresse
Marchio: Sanofi-Aventis
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SKU: 047939020

Buscofokus 200 mg - 20 Compresse

Buscofokus Compresse indicato negli adulti per il trattamento sintomatico di breve durata del dolore acuto da lieve a moderato.

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Buscofokus 200 mg Dexibuprofene in Compresse - Bugiardino

Cos'è Buscofokus Compresse:

Buscofokus 200 mg Dexibuprofene Compresse è un farmaco da banco indicato negli adulti per il trattamento sintomatico di breve durata del dolore acuto da lieve a moderato.

Cosa contiene Buscofokus:

Ogni compressa rivestita con film contiene 200 mg di dexibuprofene.
Eccipienti:
Nucleo della compressa: ipromellosa, cellulosa microcristallina, calcio carmelloso, silice colloidale anidra, talco.
Materiale del film di rivestimento: ipromellosa, biossido di titanio (E171), triacetina, talco, macrogol 6000.

Indicazioni terapeutiche:

Il farmaco è indicato negli adulti per il trattamento sintomatico di breve durata del dolore acuto da lieve a moderato e dell'infiammazione come dolore muscolo-scheletrico, mal di schiena, mal di denti, dolore dentale, dolore dopo estrazione dentale, dolore mestruale, mal di testa, dolore associato al raffreddore e all'influenza.

Controindicazioni:

Dexibuprofene non deve essere somministrato ai pazienti: con ipersensibilità al principio attivo, a qualsiasi altro FANS o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Nei quali, sostanze con un'azione simile (ad es. acido acetilsalicilico o altri FANS) scatenano attacchi di asma, broncospasmo, rinite acuta o causano polipi nasali, orticaria o edema angione urotico.
Che presentano anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, correlata ad una precedente terapia con FANS.
Con in atto o con storia di ulcera peptica/emorragia ricorrente (due o più episodi distinti di ulcerazione o sanguinamento comprovati).
Con disturbi emopoietici non chiariti.
Con sanguinamento cerebrovascolare o altri sanguinamenti in corso.
Con morbo di Crohn attivo o colite ulcerosa attiva.
Con insufficienza cardiaca grave (Classe IV della New York Heart Association, NYHA).
Con disfunzione renale grave (GFR Con disidratazione grave (causata da vomito, diarrea o insufficiente apporto di liquidi).
Con funzionalità epatica gravemente ridotta.
Durante l'ultimo trimestre di gravidanza.

Posologia:

Posologia.
Il dosaggio deve essere regolato in base alla gravità del disturbo e ai problemi del paziente.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile necessaria per controllare i sintomi.
La dose giornaliera massima raccomandata è di 600 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre singole dosi da 200 mg.
L'intervallo tra una dose e l'altra non deve essere inferiore a 6 ore.
La dose giornaliera massima per la dispensazione senza prescrizione medica è di 600 mg di dexibuprofene (3 compresse del medicinale) nelle 24 ore.
Le compresse possono essere divise in dosi uguali.
La compressa deve essere posizionata su una superficie rigida e premuta con due dita, indice o pollice, per essere divisa.
Popolazione pediatrica.
Non sono stati condotti studi sull'uso di dexibuprofene nei bambini e negli adolescenti (Anziani.
Negli anziani non sono richieste particolari modifiche del dosaggio.
Tuttavia, devono essere prese in considerazione una riduzione e una valutazione della dose individuale a causa dell'aumentata suscettibilità degli anziani alle reazioni avverse del tratto gastrointestinale (GI).
Disfunzione epatica.
I pazienti che presentano disfunzione epatica da lieve a moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte ed essere strettamente controllati.
Disfunzione renale.
Nei pazienti con funzionalità renale compromessa in modo da lieve a moderato la dose iniziale deve essere ridotta.
Modo di somministrazione
Le compresse rivestite con film possono essere assunte con o senza cibo.
In generale, i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) vengono preferibilmente assunti con un pasto per ridurre l'irritazione gastrointestinale, in particolare nel caso di uso cronico.
Tuttavia, in alcuni pazienti, è prevedibile un ritardo nell'insorgenza dell'azione quando le compresse vengono assunte con i pasti o immediatamente dopo i pasti.
Durata del trattamento Se l e condizioni non migliorano entro 4 giorni (3 giorni se è presente la febbre), si consiglia al paziente di consultare il medico.

Conservazione:

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.

Avvertenze:

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile necessaria per controllare i sintomi.
Si consiglia cautela nei pazienti : con lupus eritematoso sistemico e diverse malattie del tessuto connettivo in quanto vi è un maggior rischio di sviluppare meningite asettica.
Con patologia congenita del metabolismo porfirinico (ad esempio porfiria acuta intermittente).
Con storia di patologie gastrointestinali o patologie infiammatorie croniche intestinali (colite ulcerosa e morbo di Crohn).
Con ipertensione e (o) insufficienza cardiaca da lieve a moderata poichè sono state segnalate ritenzione di liquidi ed edema in associazione alla terapia con FANS.
Con danno renale poichè la funzione renale può peggiorare ulteriormente.
Con disfunzione epatica.
Subito dopo interventi chirurgici importanti.
Con rinite allergica, polipi nasali o malattie croniche ostruttive polmonari, dato che esiste un maggior rischio di reazioni allergiche.
Queste possono presentarsi come attacchi d'asma (la cosiddetta asma analgesica), edema di Quincke o orticaria.
Altri FANS.
L'uso concomitante di dexibuprofene con altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, deve essere evitato.
Anziani.
Gli anziani presentano una frequenza maggior e di reazioni avverse ai FANS, specialmente sanguinamento e perforazione gastrointestinale che possono essere fatali.
Rischi gastrointestinali.
Emorragia, ulcerazione e perforazione gastrointestinale, talvolta fatali, sono state segnalate, in qualsiasi fase del trattamento, con l 'utilizzo di tutti i FANS, con o senza sintomi prodromici o una storia pregressa di eventi gastrointestinali gravi.
Il rischio di ulcerazione o perforazione o emorragia gastrointestinale, aumenta con più alte dosi di FANS, nei pazienti con storia di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione, alcolismo e nei pazienti anziani.
Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile.
Una terapia concomitante con agenti protettori (per es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deve essere presa in considerazione per questi pazienti e anche per i pazienti che assumono in concomitanza basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali.
I pazienti con anamnesi di tossicità gastrointestinale, in particolare quando anziani, devono segnalare qualsiasi sintomo addominale (specialmente emorragia gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Si raccomanda cautela nei pazienti in trattamento concomitante con farmaci che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come i corticosteroidi orali, gli anticoagulanti orali o parenterali (ad es. eparina o suoi derivati, antagonisti della vitamina K , come acenocumarolo o warfarin e anticoagulanti orali non-vitamina K antagonisti, come rivaroxaban, apixaban o dabigatran), inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o agenti antipiastrinici come l'acido acetilsalicilico.
Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale nei pazienti che assumono il medicinale, il trattamento deve essere sospeso.
I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con storia di malattia gastrointestinale infiammatoria ( colite ulcerosa, morbo di Crohn) in quanto la loro condizione può peggiorare.
Ipersensibilità
Come per altri FANS, possono verificarsi reazioni allergiche, comprese reazioni anafilattiche/anafilattoidi, anche in assenza di precedente esposizione al farmaco.
Gravi reazioni da ipersensibilità acuta (ad es. shock anafilattico) si verificano molto raramente.
Ai primi segni di una reazione di ipersensibilità in seguito all'assunzione di ibuprofene, la terapia deve essere sospesa.
Le misure mediche richieste sulla base dei sintomi devono essere effettuate da personale esperto.
Effetti respiratori.
Nei pazienti affetti da o con storia pregressa di asma bronchiale o malattie allergiche può verificarsi broncospasmo.
Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari.
Per i pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata sono necessari monitoraggio e consigli ad eguati, poichè in associazione alla terapia con FANS sono stati segnalati ritenzione di liquidi ed edema.
Studi clinici suggeriscono che l' uso di ibuprofene specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), può essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio infarto miocardico o ictus).
In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (ad es. Sebbene vi siano dati limitati sul rischio trombotico arterioso di dexibuprofene, è ragionevole ipotizzare che il rischio con dexibuprofene ad alte dosi (1200 mg/die) sia simile a quello associato ad ibuprofene ad alte dosi (2400 mg/die).
I pazienti affetti da ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (NYHA II-III), cardiopatia ischemica accertata, arteriopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con dexibuprofene solo dopo attenta valutazione e dosi elevate (1200 mg/die) devono essere evitate.
Occorre inoltre fare attenzione prima di iniziare il trattamento a lungo termine di pazienti che presentano fattori di rischi o per eventi cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo di sigaretta), in particolare se sono necessarie alte dosi di dexibuprofene (1200 mg/die).
Effetti renali ed epatici.
E' necessario prestare attenzione nei pazienti affetti da malattia epatica e renale; è necessario tenere conto del rischio di ritenzione di liquidi, edema e deterioramento della funzionalità renale.
In caso di trattamento di questi pazienti con il dexibuprofene, deve essere impiegata la più bassa dose possibile e la funzionalità renale deve essere regolarmente controllata.
Come per gli altri FANS, il dexibuprofene può essere associato ad effetti avversi sul sistema renale, che possono portare a glomerulonefrite, nefrite interstiziale, necrosi papillare renale, sindrome nefrosica e insufficienza renale acuta.
Come per tutti i FANS, dexibuprofene può aumentare i valori di azotemia e creatininemia.
Come per gli altri FANS, dexibuprofene può causare lievi aumenti transitori di alcuni parametri epatici e anche aumenti significativi dei livelli delle SGOT e SGPT.
In caso di aumento consistente di questi parametri, la terapia deve essere interrotta.
In generale, l'uso abituale di analgesici, in particolare la combinazione di diversi farmaci analgesici, può condurre a lesioni renali durature con il rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici).

Interazioni:

Le informazioni di questa sezione si basano anche sull'esperienza pregressa con dexibuprofene e altri FANS.
In generale, i FANS devono essere usati con cautela con altri farmaci che possono aumentare il rischio di ulcerazione gastrointestinale o sanguinamento gastrointestinale o danno renale.
Non è raccomandato l'uso contemporaneo con altri FANS e salicilati (acido acetilsalicilico come antidolorifico).
Evitare l'uso concomitante con altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, poichè la somministrazione simultanea di FANS diversi può aumentare il rischio di ulcerazione ed emorragia gastrointestinale.
Acido acetilsalicilico (come trattamento antipiastrinico).
La somministrazione concomitante di dexibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati.
I dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene potrebbe inibire in modo competitivo l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente.
Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l'uso regolare a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi.
Non si ritengono probabili effetti clinicamente rilevanti per l'uso occasionale di ibuprofene.
Sebbene non vi siano dati disponibili per dexibuprofene, è' ragionevole ipotizzare che esista un'interazione simile tra dexibuprofene (= S(+)-ibuprofene) (che è l'enantiomero farmacologicamente attivo di ibuprofene) e l'acido acetilsalicilico a basse dosi.
Precauzioni: antipertensivi (ACE inibitori, bloccanti dei recettori beta o angiotensina II) e diuretici I FANS possono ridurre l'effetto di questi farmaci.
In alcuni pazienti con funzionalità renale compromessa (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzionalità renale compromessa) la cosomministrazione di ACE inibitori, bloccanti dei recettori beta o antagonisti dell'angiotensina-II e agenti che inibiscono la cicloossigenasi può determinare un ulteriore deterioramento della funzionalità renale, inclusa possibile insufficienza renale acuta, che è generalmente reversibile.
Pertanto, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalità renale dopo l'inizio della terapia concomitante, e successivamente ad intervalli regolari.
I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicità dei FANS.
Antibiotici aminoglicosidici, ciclosporina, ta crolimus e sirolimus
La somministrazione concomitante con FANS può aumentare il rischio di nefrotossicità a causa della ridotta sintesi di prostaglandine nel rene.
Durante il trattamento combinato, la funzionalità renale deve essere strettamente controllata, specialmente negli anziani.
Corticosteroidi.
Aumento del rischio di ulcerazione o emorr agia gastrointestinale.
Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come l'eparina o i suoi derivati, gli antagonisti della vitamina K: l'acenocumarolo o il warfarin, e anticoagulanti orali non-vitamina K antagonisti come rivaroxaban, apixaban o dabigatran.
Digossina, fenitoina, litio
L'uso concomitante di dexibuprofene con digossina, fenitoina o preparati al litio può aumentare i livelli sierici di questi medicinali.
Il monitoraggio dei livelli sierici di litio, i livelli sierici di digossina e i livelli sierici di fenitoina non sono generalmente richiesti con un uso corretto (3 giorni al massimo).
Metotrexato.
Vi è evidenza di un potenziale aumento dei livelli plasmatici di metotrexato.
La somministrazione di dexibuprofene en tro 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato può portare a concentrazioni elevate di metotrexato e a un aumento del suo effetto tossico.
Sulfoniluree.
Indagini cliniche hanno dimostrato interazioni tra FANS e antidiabetici (sulfoniluree).
Sebbene non siano state descritte interazioni tra ibuprofene o dexibuprofene e sulfoniluree, si raccomanda un controllo dei valori glicemici, così come precauzione durante l'uso concomitante.
Antibiotici chinolonici
I dati su animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici.
I pazienti che assumono FANS e chinol oni possono presentare un rischio maggiore di sviluppare convulsioni.
Fenitoina
L'uso concomitante di dexibuprofene con preparati a base di fenitoina puo' aumentare i livelli sierici di fenitoina.
Un controllo dei livelli di fenitoina sierica non è di regola necessario con un uso corretto (massimo nell'arco di 3 giorni).
Inibitori di CYP2C9.
La somministrazione concomitante di dexibuprofene con inibitori di CYP2C9 può aumentare l'esposizione a dexibuprofene (substrato del CYP2C9).
In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9) è stato dimostrato un aumento dell'esposizione a S (+)-ibuprofene di circa l'80-100%.
Deve essere presa in considerazione la riduzione della dose di dexibuprofene quando si somministrano contemporaneamente potenti inibitori del CYP2C9, in particolare quando dexibuprofene ad alte dosi viene somministrato con voriconazolo o fluconazolo.
Agenti antipiastrinici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).
Aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale.
Diuretici risparmiatori di potassio.
La somministrazione concomitante di ibuprofene e diuretici risparmiatori di potassio può causare iperkaliemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico).
Zidovudina (azidotimidina).
Aumento del rischio di tossicità ematologica quando i FANS vengono somministrati con zidovudina.
Vi è evidenza di un aumento del rischio di emartrosi ed ematoma nei soggetti emofiliaci HIV (+) in trattamento contemporaneamente con zidovudina e con ibuprofene.
Probenecid e sulfinpirazone.
I medicinali contenenti probenecid o sulfinpirazone possono ritardare l'escrezione dell' ibuprofene.
Baclofene.
La tossicità di baclofene può svilupparsi dopo l'uso di ibuprofene.
Pemetrexed.
Dosi elevate di FANS possono aumentare la concentrazione di pemetrexed.
Nei pazienti affetti da insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina da 45 a 79 ml/min), l'uso concomitante di dexibuprofene ad alte dosi deve essere evitato due giorni prima e due giorni dopo la somministrazione di pemetrexed.
Alcolici
Un eccessivo consumo di alcol durante la terapia con FANS può aumentare gli effetti avversi gastrointestinali.

Effetti indesiderati:

L'esperienza clinica ha dimostrato che il rischio di effetti indesiderati indotti da dexibuprofene è ampiamente paragonabile a quello dell'ibuprofene racemico.
Gli eventi avversi più comuni sono di natura gastrointestinale.
Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, talvolta fatale, in particolare negli anziani.
Gli eventi avversi sono prevalentemente dipendenti dalla dose e variano individualmente, in particolare il rischio di insorgenza di effetti indesiderati gastrointestinali dipende dall'intervallo del dosaggio e dalla durata del trattamento.
Alcuni degli effetti indesiderati sottoindicati sono meno frequenti quando la dose massima giornaliera è di 600 mg di dexibupropfene se si confronta la terapia a dosi elevate rispetto alla terapia a lungo termine, ad es. nei pazienti reumatici.
Molto comune: >=1/10 Comune: da >=1/100 a <1/10 Non comune: da >=1 /1.000 a <1/100 Raro: da >=1/10.000 a <1/1.000 Molto raro: <1/10.000 Non nota: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.
Infezioni e infestazioni.
Molto raro: è stato descritto l'aggravamento delle infiammazioni correlate ad infezione (ad es. Sviluppo di fascite necrotizzante) durante l'uso di fans.
Ciò è probabilmente associato al meccanismo d'azione dei fans.
Pertanto, se si verificano segni di infezione o questi peggiorano durante l'uso del medicinale, si raccomanda di consultare immediatamente il medico.
L'eventualità di un'indicazione per una terapia anti-infettiva/antibiotica deve essere valutata.
In casi eccezionali, possono verificarsi infezioni cutanee gravi e complicanze ai tessuti molli durante l'infezione da varicella.
Patologie del sistema emolinfopoietico.
Molto raro: disturbi emopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi).
I primi segni sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil-influenzali, grave spossatezza, sanguinamento nasale e cutaneo.
In questi casi, il paziente deve essere informato di interrompere immediatamente il farmaco, di evitare qualsiasi automedicazione con analgesici o antipiretici e di consultare un medico.
Disturbi del sistema immunitario.
Non comune: reazioni di ipersensibilità con e ruzioni cutanee e sensazione di prurito, nonché attacchi di asma (con possibilità di riduzione della pressione arteriosa).
In questo caso, il paziente deve essere istruito a informare immediatamente un medico e a non assumere più il medicinale; molto raro: gravi reazioni di ipersensibilità generale.
Possono variare da edema facciale, tumefazione della lingua, tumefazione della laringe interna con costrizione delle vie aeree, respiro affannoso, tachicardia e riduzione della pressione arteriosa fino a shock pericoloso per la vita.
Asma aggravata.
In caso di insorgenza di uno qualsiasi di questi sintomi, che potrebbero verificarsi anche dopo la prima dose, occorre rivolgersi immediatamente al m edico.
Disturbi psichiatrici.
Molto raro: reazione psicotica, depressione.
Patologie del sistema nervoso.
Non comune: disturbi nervosi centrali come cefalea, capogiri, insonnia, agitazione, irritabilità o stanchezza; molto raro: meningite asettica.
Patologie dell'occhio.
Non comune: disturbi visivi.
Patologie dell'orecchio e del labirinto.
Raro: tinnito, udito compromesso dopo un trattamento più lungo.
Patologie cardiache.
Molto raro: edema, palpitazioni, insufficienza cardiaca.
Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, in particolare a una dose elevata (2400 mg/die), può essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio infarto miocardico o ictus).
Sebbene vi siano dati limitati sul rischio trombotico arterioso di dexibuprofene, è ragionevole ipotizzare che il rischio con dex buprofene ad alte dosi (1200 mg/die) sia simile a quello associato a ibuprofene ad alte dosi (2400 mg/die).
Patologie vascolari.
Molto raro : ipertensione arteriosa, vasculite.
Patologie gastrointestinali.
Comune: disturbi gastrointestinali come dolore addominale, nausea, dispepsia, diarrea, flatulenza, stipsi, bruciore di stomaco, vomito e lievi perdite ematiche gastrointestinali che possono causare anemia in casi eccezionali; non comune: ulcere gastrointestinali, perforazione o emorragia gastrointestinale, gastrite, stomatite ulcerosa, aggravamento della colite e morbo di crohn; molto raro: esofagite, pancreatite, formazione di stenosi intestinali simili a diaframmi.
Si deve istruire il paziente a interrompere l'assunzione del medicinale e a consultare immed iatamenteil medico se si manifesta un dolore relativamente grave all'addome superiore, melena o ematemesi.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Non comune: eruzioni cutanee; molto raro: eritema mult iforme, alopecia, reazioni di fotosensibilità, reazioni bollose compre se sindrome di stevens-johnson, necrolisi epidermica tossica acuta (si ndrome di lyell); non noto: reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome dress).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.
Molto raro: broncospasmo (prevalentemente nei pazienti asmatici), aggravamento dell'asma.
Patologie renali e urinarie.
Raro: danno renale (necrosi papillare), concentrazioni elevate di urea nel sangue e concentrazioni elevate di acido urico nel sangue; molto raro: formazione di edemi, in particolare nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa o insufficienza renale, nefrite interstiziale, sindrome nefrosica o danno renale.
La funzione renale deve essere controllata regolarmente durante il trattamento prolungato.
Patologie epatobiliari.
Raro: alterazioni delle funzioni epatiche (solitamente reversibili); molto raro: disfunzione epatica, danno epatico, specialmente durante il trattamento a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta e itterizia.
Tuttavia, i dati disponibili sulla meningite asettica correlata ai FANS indicano una reazione da ipersensibilità (a causa di una relazione temporale con l'assunzione del farmaco e la scomparsa dei sintomi dopo l'interruzione del farmaco).
Si noti che, durante il trattamento con ibuprofene, sono stati osservati singoli casi di meningite asettica (come collo rigido, cefalea, nausea, vomito, febbre o disorienta mento) in pazienti affetti da preesistenti disturbi autoimmuni (come lupus eritematoso sistemico, diverse malattie del tessuto connettivo).
Segnalazione di reazioni indesiderate sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo d el rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento:

Gravidanza.
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale.
I dati degli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo, malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle fasi iniziali della gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare è aumentato da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%.
Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine aumenta una perdita pre- e post-impianto e letalità embrio-fetale.
Inoltre, sono state segnalate maggiori incidenze di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, negli animali che hanno ricevuto un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, i FANS non devono essere somministrati se non strettamente necessario.
Se i FANS vengono usati durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, si deve utilizzare la dose minima per la durata di trattamento più breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), disfunzione renale, che può progredire a insufficienza renale con oligo-idroamniosi e può esporre la madre e il neonato, al termine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni uterine con conseguente travaglio ritardato o prolungato.
Di conseguenza, il dexibuprofene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento.
Ibuprofene viene leggermente escreto nel latte umano.
L'allattamento al seno è possibile con dexibuprofene se il dosaggio è basso e il periodo di trattamento è breve.
Fertilità.
I farmaci noti nell' inibizione della sintesi delle prostaglandine / cicloossigenasi possono compromettere reversibilmente la fertilità e non sono raccomandati nelle donne che stanno tentando di concepire.
Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono sottoposte a indagine sull'infertilità, è necessario prendere in considerazione l'interruzione del dexibuprofene.

Formato:

Confezione da 20 compresse.

047939020

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