Fase 2 Coronavirus: ipotesi di riapertura e possibili spostamenti
Tutti attendiamo con ansia l’arrivo della Fase 2 del Covid-19 che prevede la graduale riapertura di alcune attività e l’inizio del rientro ad una pseudo-normalità. Scopriamo tutte le ipotesi per la ripartenza graduale
Le attuali disposizioni del governo italiano prevedono il possibile inizio della Fase 2 del Coronavirus già a partire dal 4 Maggio 2020. Proprio in questa data sono riposte le attenzioni e le speranze degli italiani che dopo un lungo periodo di quarantena sperano di poter tornare, seppur lentamente, ad una vita normale. La Fase 2 sarà inevitabilmente lenta e graduale per scongiurare il rischio di nuovi focolai di ritorno. I dati che ogni sera ci fornisce la Protezione Civile sono infatti più che mai altalenanti ma riportano un rallentamento nel trend dei contagi e l’inizio della fase di discesa dell’epidemia, un piccolo segno di speranza che però non ci può ancora far tornare alla normalità (se così la potremo chiamare). La riapertura nella giornata di martedì 14 aprile di librerie, negozi per l’infanzia e cartolibrerie, infatti, ha già dato un timido segnale positivo di speranza in una lenta ripresa da questo difficile periodo che l’Italia, ma anche il Mondo intero, sta attraversando. Scopriamo insieme quanto previsto dalle road map a cui sta lavorando il nostro governo e l’unione europea nell’ottica di una vicina FASE 2.
Fase 2 Coronavirus: cosa riaprirà e quando?
L’unica certezza al momento è che non ci sono ancora certezze, per quelle dovremo aspettare una nuova conferenza stampa del nostro Premier Giuseppe Conte.
Sarà di nuovo permessa la circolazione dei cittadini ma sarà comunque previsto l’obbligo di indossare guanti e mascherine e il rispetto della distanza di sicurezza. Di sicuro le regole per le attività che potranno riaprire saranno severe e rigorose: garantire pulizia, igiene e ricambio d’aria nei locali e negli ambienti chiusi sarà obbligatorio, così come sarà necessario essere dotati di erogatori di disinfettanti mani a disposizione di lavoratori e clienti e prevedere percorsi di accesso dedicati che consentano di rispettare le distanze di sicurezza e che possano evitare la possibilità di assembramenti. Per quanto riguarda uffici ed industrie un’ipotesi accreditata è quella di effettuare orari differenziati e scaglionati di ingresso e di uscita per alleggerire anche la pressione sui trasporti pubblici.
Ma cosa e quando riaprirà?
Una vota conclusa la fase 1 sarà prevista la riapertura di alcune attività commerciali come i negozi tessili, di arredamento e di abbigliamento con ingressi scaglionati, file e prenotazioni. Tra i 1 e il 12 maggio è ipotizzabile una riapertura dei tribunali e degli uffici professionali, tra il 18 e il 25 maggio potrebbe essere il turno di alcune attività di ristorazione con obbligo di rispetto di precise distanze, ma anche estetiste, barbieri e parrucchieri con la previsione di ingressi singoli e utilizzo di guanti e mascherine. Per lo sport si dovrà aspettare almeno il 31 maggio, salvo altre disposizioni. Per tutte le altre attività bisognerà attendere l’inizio della Fase 3, che presumibilmente potrebbe iniziare a giugno/luglio.
Le date indicate, ovviamente, solo solamente indicative e non ufficiali, ma risultano solamente ipotetiche per il momento. Per tutti gli aggiornamenti su date e possibili riaperture è sempre bene seguire gli aggiornamenti riportati canali governativi ufficiali e per le certezze, torniamo a ripeterlo, dobbiamo comunque attendere l’ufficialità che solo il Premier Giuseppe Conte può darci.
Fase 2: i requisiti per la riapertura
Su questa tematica si è a lungo dibattuto, infatti gli esperti in materia si dividono in due correnti di pensiero: aspettare di arrivare a 0 contagi prima di attivare la Fase 2 e quindi un lento ritorno alla normalità oppure agevolare la ripartenza delle attività economiche dopo aver superato il tristemente famoso picco di contagi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha precisato che, al momento, nessuna nazione rispetta tutti i criteri necessari per la riapertura e quindi ognuna dovrà valutare autonomamente come agire in base ai rischi. Il vicedirettore dell’Oms Ranieri Guerra ha, infatti, dichiarato: “Aprire o pensare di aprire in questa fase è abbastanza difficile, non siamo in una diminuzione netta ma in un rallentamento della velocità”. In particolare il rischio è quello che ci sia un serbatoio di persone asintomatiche che continua a far circolare il virus. L'ipotesi più percorribile per uscire dal lockdown è proprio quella della graduale, a fasi, a patto che sia possibile identificare con assoluta certezza entro 24-36 ore le casistiche sospette.
Fase 2: Regole per riaprire aziende e negozi
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo se e quando sarà possibile riaprire, le regole da rispettare saranno tante e rigide. Vediamo insieme alcune delle regole ipotizzate per la riapertura durante la fase 2.
Guanti e mascherine
Tutti i lavoratori dovranno essere dotati di guanti e mascherine. Il Dpcm entrato in vigore il 14 aprile 2020 prevede che «le mascherine dovranno essere sempre utilizzate nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale». Per quanto riguarda l'erogazione di generi alimentari dovranno essere sempre a disposizione di tutti, guanti usa e getta.
Igienizzazione, Pulizia e Areazione
Per garantire una corretta igiene personale ed in particolare una corretta igienizzazione delle mani il Dpcm specifica che tutti devono avere «ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani». Aziende, uffici e negzi dovranno quindi essere dotati di dispenser di gel disinfettante, in particolare accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento. Per garantire igiene e pulizia i locali devono essere sanificati e la pulizia dovrà essere effettuata almeno due volte al giorno. Deve essere, inoltre, garantita una adeguata aereazione naturale e il ricambio d’aria nei locali chiusi. I filtri dell’aria condizionata devono essere cambiati prima della riapertura e tenuti sempre puliti.
Turni di lavoro scaglionati e Smart Working
Per allegerire il carico dei mezzi pubblici ma anche per evitare possibili assembramenti di persone davanti a fabbriche ed uffici, durante la fase 2 le aziende saranno chiamate a scaglionare gli orari dei dipendenti programmando turni differenziati di entrata e uscita del personale. Per garantire queste modalità di lavoro le aziende potranno richiedere orari di apertura prolungati. Di fondamentale e cruciale improtanza sarà anche nella fase 2 lo Smart Working, ovvero la possibilità di svolgere il proprio lavoro direttamente a casa per tutti coloro, ovviamente, che possono svolgere le loro mansioni e ruoli da remoto.
Termoscanner e test sierologici
Questo è il punto su cui ancora c'è poca chiarezza e di cui si parla molto. Al momento i termoscanner non sono obbligatori ma potrebbero diventarlo. Si raccomanda sempre di monitorare la temperatura corporea ogni giorno prima di andare al lavoro , se questa supera 37,5 è bene non recarsi al lavoro ed avvisare un medico. Per quanto riguarda i test sierologici, le regole sono da definire anche se alcune aziende si stanno già organizzando per poter effettuare le analisi degli anticorpi a tutti i propri dipendenti in fase di riapertura.
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