Back to School: Vademecum per un rientro a scuola in sicurezza
Allacciate le mascherine, si torna a scuola! Vademecum completo per affrontare il rientro tra i banchi di scuola ai tempi del coronavirus
Dopo lunghi mesi di stop forzato a causa della pandemia da Covid-19 finalmente stanno per riaprirsi le aule scolastiche. Quest’anno affrontare la ripartenza della scuola sarà diverso da sempre, l’emergenza Coronavirus ha cambiato radicalmente le modalità dello stare in classe, del rapportarsi con insegnanti e compagni di classe.
Back to School Corona Virus Edition
Il tema della riapertura delle scuole è stato fortemente dibattuto per via delle numerose problematiche correlate: la paura del contagio, la necessità di indossare le mascherine a scuola, la paura dei docenti di dover affrontare l’anno scolastico con una pandemia in corso, come gestire gli eventuali casi di positività nelle scuole, la vicinanza della data di apertura con la data prevista per il referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari, le polemiche sull’acquisto dei nuovi banchi monoposto. Il ministro della salute Roberto Speranza ha ricordato: “Chiudere le scuole è stata la nostra scelta più difficile e riaprirle ora è davvero la nostra priorità assoluta”. La chiusura delle scuole è stata una grande problematica affrontata non solo in Italia ma nel mondo, infatti ben 190 paesi hanno sospeso le attività didattiche lasciando a casa 1 miliardo e 700mila studenti. In Italia le scuole riapriranno il 14 settembre e sono già previste tutte le norme per garantire una ripartenza in tutta sicurezza.
Rientro a scuola e Mascherine obbligatorie
Il tema delle mascherine a scuola è stato fortemente dibattuto in questi mesi, ma solo recentemente sono state stabilite le linee guida per il corretto uso delle mascherine a scuola:
- Indossare la mascherina a scuola è obbligatorio dai 6 anni in su, per i bambini sotto i 6 anni non è previsto alcun obbligo mentre le mascherine saranno obbligatoriamente indossate dal personale scolastico vista l’impossibilità di garantire il distanziamento a causa della necessità di movimento dei più piccoli
- le mascherine dovranno essere indossate in ingresso e in uscita da scuola, negli spazi comuni e negli spostamenti (come ad esempio per andare in bagno o alla cattedra)
- non è necessario indossare le mascherine in condizioni di staticità, quindi non sono necessarie durante le lezioni se gli alunni sono seduti al banco ed è rispettata la distanza di almeno un metro
- per gli alunni disabili la cui disabilità non è compatibile con l'uso continuativo della mascherina, non sarà necessario indossarla.
- per insegnanti e personale scolastico è previsto l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica, alla cattedra l’insegnante può toglierla per favorire la comunicazione con gli studenti.
- Gli esperti adesso raccomandano l’utilizzo delle mascherine chirurgiche, considerate più sicure per contrastare la diffusione del virus (sono, infatti, certificate come dispositivo medico)
Rientro a scuola e misurazione della temperatura
Come è ormai noto la misurazione della temperatura è fondamentale per un primo screening di un’eventuale sintomatologia da coronavirus. Chi si occupa di controllare la temperatura corporea degli studenti? Saranno gli stessi genitori a misurare la temperatura dei propri figli a casa, ogni mattina prima di andare a scuola. Nel caso in cui uno studente dovesse accusare un malore a scuola, sarà compito del personale scolastico misurare la temperatura corporea utilizzand termometri che non prevedono il contatto fisico. La soglia limite, come sempre, è 37,5 gradi.
Rientro a scuola: come gestire sintomi e contagi?
La gestione di eventuali sintomi da coronavirus è una delle questioni più spinose, infatti specialmente in inverno potrebbero essere confusi con i sintomi di altre patologie molto comuni e diffuse soprattutto tra i banchi di scuola.
Quali sono i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione?
Il primo è la temperatura corporea, con la febbre oltre 37,5 gradi il bambino deve rimanere a casa e si deve contattare il pediatra di famiglia.
L’istituto superiore di sanità ha inoltre comunicato che si dovrà prestare attenzione anche ad altri sintomi considerati sospetti:
- Nei bambini più piccoli febbre, tosse, cefalea, sintomi gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea), faringodinia, dispnea, mialgie, rinorrea/congestione nasale;
- -nei ragazzi più grandi febbre, brividi, tosse, difficoltà respiratorie, perdita improvvisa dell'olfatto (anosmia) o diminuzione dell'olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), rinorrea/congestione nasale, faringodinia, diarrea.
Questo range molto vasto di sintomi preoccupa soprattutto i pediatri e fa temere che presto le aule saranno vuote o quasi, ma per il momento non si possono correre rischi e restare a casa sin dalla comparsa dei primi sintomi può aiutare a scongiurare eventuali contagi.
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